martedì 8 maggio 2012

Soldi, soldi, soldi...

è i titolo di una canzonetta dei primi anni '60, ma ricordo anche un esplicito "Viva la Money" di Tina Turner che, leggo sulla preziosa wikipedia, risale al 1978.

Il tema è comunque chiaro: i soldi. E visto il blog su cui scriviamo, stiamo naturalmente parlando dei finanziamenti alla ricerca scientifica. 

Non è mia intenzione qui cominciare l'ennesima discussione sulla scarsità degli stessi, magari in relazione ad altri paesi a noi relativamente affini per struttura economica.
Vorrei, invece, andare più sullo specifico per rispondere alla domanda che occasionalmente proviene anche dal semplice appassionato su quanti soldi realmente costa l'astrofisica italiana. 
Si tratta, a tutti gli effetti, di soldi pubblici, ovvero frutto delle tasse che ognuno (più o meno...) di noi paga. E quindi non c'è nulla di segreto, ed al contrario sarebbe bene che su queste cifre ci fosse un maggiore dibattito e consapevolezza. 

Lo spunto nasce dalla pubblicazione della proposta del Governo da sottoporre alle camere ed agli organismi competenti per il 2012 dello "Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2012" che potete trovare quiIn questo documento ci sono per altro i finanziamenti previsti per i vari enti di ricerca italiani (CNR, INFN, ecc.).


Ma ecco i numeri.
Per quanto riguarda l'Istituto Nazionale di Astrofisica il contributo ordinario risulta essere di 80.455.666 €.
In parole più semplici più di 80 milioni di €. La cifra non è irrilevante, certamente. Per comprendere meglio di quanto si tratta possiamo osservare che nel 2011 la quantità di soldi necessaria per pagare gli stipendi di tutti i dipendenti INAF, scienziati, tecnici ed amministratori, è stata di poco più di 55 milioni di €. Per cui, grossomodo, possiamo dire che la percentuale dei finanziamenti ordinari che "se ne va" in stipendi è dell'ordine del 70%. 
Esiste un dibattito infinito per decidere se questa percentuale è corretta o eccessiva. Ovviamente la discussione è complessa anche perché lo stipendio di uno scienziato non è, evidentemente, una spesa "per burocrazia" ma essa stessa è finanziamento diretto per la ricerca. Sempre nel 2011, per esempio, la spesa per gli stipendi del settore tecnico-amministrativo è stata di poco più di 16 milioni di €. Vale a dire intorno al 20% del budget totale.

Esistono anche altri fondi che verranno plausibilmente assegnati all'INAF. Si tratta di fondi che però hanno una destinazione specifica già decisa alla fonte. In un certo senso rappresentano indicazioni esplicite dell'autorità politica su settori considerati strategici i cui operare.

Ad esempio abbiamo 2 milioni di € come terza annualità a sostegno del Progetto bandiera "ASTRI - astrofisica con specchi a tecnologia replicante italiana", inserito nel Piano Nazionale della Ricerca  per gli anni 2011-2013. Si tratta di un ambizioso progetto tecnologico che vuole sviluppare competenze ed hardware per la nuova finestra dell'astrofisica costituita dalle osservazioni con telescopi Cerenkov da terra. Tempo fa abbiamo accennato al telescopio MAGIC, il progetto ASTRI vuole appunto sviluppare nuove tecnologie nello stesso filone di ricerca.

Abbiamo poi anche un finanziamento di 6 milioni di € per lo sviluppo di strumentazione per il futuro ed avveniristico progetto del telescopio ELT dell'ESO. Ne abbiamo parlato anche di questo. Si tratta di uno dei telescopi di prossima generazione con area di raccolta dell'ordine dei 40 metri.

Infine ci sono due finanziamenti più ridotti per il progetto SKA (750mila €), un radiotelescopio di nuova generazione parte dei programmi strategici dell'astronomia europea, ed un milione di € per lo sviluppo di telescopi ottici da integrare in una futura rete di sorveglianza per detriti spaziali, asteroidi, ecc.