venerdì 25 gennaio 2013

La complessa semplicità dell'atomo di idrogeno

"E' stato di gran lunga l'evento più incredibile che sia capitato nella mia vita. E' stato come sparare un colpo di cannone contro un foglio di carta e vedere il proiettile rimbalzare e colpirci."

Quello che parla, con un po' di enfasi, ammettiamolo, è Lord Ernest Rutheford, premio Nobel per la chimica nel 1908. Si riferisce ai risultati di un famosissimo (fra i fisici...) esperimento nel quale dei nuclei di elio, le particelle alfa, venivano fatte collidere con una sottile lamina di metallo. L'esperimento in questione mostrò che gli atomi, di cui allora non si aveva ancora conoscenza se non generica, dovevano avere una struttura abbastanza peculiare: la massa concentrata al centro, e gli elettroni diffusi intorno fino ad una distanza 10000 volte più grande.

Questo è solo uno dei passaggi chiave in quella storia assolutamente eccitante e palpitante che è lo sviluppo della fisica atomica a cavallo fra i secoli diciannovesimo e ventesimo. Vediamo in azione alcuni fra i più "bei" nomi degli anni d'oro della fisica: Thomson padre e figlio, Rutherford, Bohr, de Broglie, Einstein, Schrodinger, Heisenberg, Dirac e molti altri...

Ed il passaggio dal modello planetario di Bohr alla funzione d'onda di Schrodinger segna la transizione fra la "vecchia" e "nuova" meccanica quantistica. Non solo una nuova teoria fisica, ma tanto quanto la più o meno contemporanea teoria della relatività generale di Einstein, segna un nuovo modo di pensare e di interpretare la realtà.

Venerdì primo febbraio, alle 17:30, presso il Liceo Scientifico L. Mascheroni di Bergamo, organizzato dalla Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, Mathesis, parleremo proprio di questa affascinante avventura intellettuale.