martedì 30 ottobre 2012

Speed geeking a Genova

E che roba sarebbe?

Ammetto che talvolta la "mania" di usare termini anglosassoni possa produrre effetti persino pacchiani.

Lo "speed geeking", comunque, leggo dalla brochure dell'evento che ora introdurrò, è: "un nuovo modo veloce e partecipativo di presentare la scienza, vede in campo ricercatori e tecnici dell'industria intenti a raccontarci le loro esperienze con i telescopi dell'ESO, sia dal punto di vista della costruzione che dell'uso e dei risultati scientifici".

Chiaro?

Immagino di no, ma non fa nulla. Quello che invece è importante è che a Genova, nell'ambito del Festival della Scienza, abbiamo una serie di iniziative per festeggiare un compleanno davvero speciale: i 50 anni dalla fondazione dell'ESO, lo European Southern Observatory, o Osservatorio Europeo dell'Emisfero Sud.

Davvero sarebbe difficile immaginare la moderna astrofisica europea senza l'ESO e ciò che dall'esistenza di questa istituzione è derivato: meccanismi collaborativi fra astronomi di paesi diversi, sviluppo di procedure operative sovra-nazionali, internazionalizzazione spinta dei contesti lavorativi, ecc. Era il 1982 quando l'Italia entrava a fare parte dell'ESO che, naturalmente, già esisteva da vent'anni. E certamente era un'Italia e un Europa diversa quella che imbastiva piani scientifici sempre più ambiziosi da quella di adesso, sempre più chiusa in se stessa impaurita da qualunque sfida o difficoltà.

Ma speriamo che i tempi siano maturi per risalire la china. 

Referente italiano per il network di divulgazione scientifica di ESO è una valida collega dell'INAF / Osservatorio Astronomico di Brera: Anna Wolter. E, appunto, fra le varie iniziative legate a questo genetliaco c'è, domani, mercoledì 31 ottobre, lo "speed geeking", dove alcuni scienziati utenti di ESO potranno comunicare le proprie esperienza al pubblico sperimentando questa per certi versi innovativa modalità di comunicazione della scienza.

La sede è presso la Nuova Biblioteca Universitaria di Genova - ex Hotel Colombia Excelsior, all'interno della mostra "Sempre più lontano". In via Balbi 40. Qui potete trovare una mappa. Ci saranno due eventi distinti per il pubblico, alle 11:30 ed alle 15:00. 

Dino Fugazza, un altro collega di Brera, ed io, insieme a diversi altri astronomi dell'INAF perteciperemo allo speed geeking cercando di comunicare al pubblico presente come, nella nostra vita professionale, tramite gli strumenti di ESO, siamo riusciti ad affrontare le varie sfide dei nostri settori di ricerca. 
 
Io parlerò, per esempio, di come è diversa, rispetto a come la gente tipicamente immagina il lavoro dell'astronomo, l'attività di chi si occupa dei lampi di luce gamma, o gamma-ray burst. E' stata definita astronomia "vibrante", ed il termine sebbene certamente un po' enfatico non è fuori luogo. Guidare osservazioni di fenomeni la cui durata si misura in secondi e che sono completamente non predicibili richiede tecnologie d'avanguardia ed un'organizzazione su scala realmente planetaria. A tutti gli effetti un'affascinante avventura intellettuale che tutt'ora catapulta, parola da intendere in senso quasi letterale, gli studenti che cominciano a lavorare in questo settore in un mondo dinamico ed interconnesso dove a qualunque ora, quando un evento interessante è rivelato da qualche satellite, si è chiamati a presiedere osservazioni con le meraviglie tecnologiche a nostra disposizione come il VLT.
 
Appuntamento allora, pioggia permettendo purtroppo, a Genova!
 
 


venerdì 26 ottobre 2012

Il Principio Antropico

Prima o poi a chiunque si occupi di divulgazione scientifica capita di dover affrontare il grande tema del principio antropico. 

Di cosa si tratta è abbastanza noto, la nostra esistenza come esseri pensanti dipende in maniera intricata ma diretta dai processi fisici che regolano il nostro universo. Ed appare quantomeno bizzarro come questi processi o anche solo le varie constanti che ne regolano l'intensità siano accordate in maniera estremamente fine per permettere che noi si stia qui a contemplare l'universo stesso. E' ben noto l'esempio, che risale già a Brandon Carter, l'autore dell'espressione "principio antropico", secondo il quale una variazione infinitesima della, ad esempio, costante di gravitazione universale porterebbe le stelle a non formarsi del tutto o l'universo a collassare su stesso in un tempo estremamente breve. 

Ce ne sono realmente tantissime di "coincidenze", ed il discutere di queste cose al meglio della nostra attuale conoscenza porta immediatamente a porsi delle domande su universo, evoluzione, religione, ecc. Si passa quindi dai più classici paradigmi del razionalismo ateo a quelli del disegno intelligente o anche al fondamentalismo creazionista. 

Ma la risposta a queste domande, oggettivamente, ancora non l'abbiamo. Perlomeno una risposta che possa definirsi scientifica, cioè falsificabile almeno in linea di principio.

In ogni caso stasera, al planetario di Lecco, alle 21, parleremo proprio di principio antropico e di cosa esso implichi per la nostra conoscenza dell'universo e, in fondo, di noi stessi. 

Come è d'uso dire, se siete da queste parti, intervenite numerosi!