venerdì 13 gennaio 2017

Una buona scuola

La scuola, buona o meno buona che sia, è sempre stato un argomento di dibattito politico, talvolta anche veemente, Infatti, per la verità, non ricordo che sia mai stato diverso anche in passato, quando da ragazzo ogni mattina ci si trovava fra banchi e visi famigliari. Ogni riforma o proposta di riforma, è sempre stata accolta od osteggiata con toni (melo-)drammatici e, in generale, le lamentele sono sempre state più abbondanti dei plausi. Con ruoli spesso curiosamente ribaltati al cambio delle maggioranze di governo.

Rimane però vero che la scuola, al di là della contingenza politica, è il luogo principe dove i nostri giovani si formano, tecnicamente certamente, ma anche in relazione alla coscienza, civile e culturale. 

La vulgata comune, come è noto, tende a descrivere le nostre istituzioni scolastiche come decrepite e, sostanzialmente, inefficienti. Non è che i problemi manchino in effetti, tuttavia la realtà è parecchio più variegata ed è possibile proporre un’analisi un po’ meno emotiva e più distaccata della situazione reale sia per scuole primarie e secondarie che per le università. Ma basta in realtà davvero dare un’occhiata al mondo della scuola senza paraocchi per trovare delle situazioni di assoluta eccellenza, in cui cioè docenti e studenti stringono un’alleanza positiva ottenendo risultati didattici di assoluto valore. Alcuni anni fa’, ad esempio, avevo riportato un’esperienza legata alla didattica dell’astronomia che vedeva un approccio sinergico fra cultura umanistica e scientifica attraverso una lettura critica dell’Odissea.

Ora, invece, mi è capitato di conoscere un progetto, denominato “Vola l’universo”, ideato dalla Prof.ssa di Science Naturali dell’IIS Manfredi Azzarita di Roma Claudia Barucci. L’idea, senza dubbio interessante, era di sviluppare, nel corso dell’anno scolastico 2015 - 2016, un piccolo filmato amatoriale su tematiche di chimica od astronomia da parte degli studenti. Sono venuto a conoscenza di questo progetto tramite, appunto, uno di questi ragazzi, Cristian Sicorschi che mi aveva contattato casualmente su Facebook .

A dire il vero, Cristian, descrivendo le vari fasi del progetti, ha anche candidamente ammesso che lo stesso non fu mai consegnato nei tempi previsti, anche perché oggettivamente si tratta di un’impresa non banale. Ed invece, con il benestare della docente, dopo diversi mesi un filmato di una quarantina di minuti, denso di contenuti e di spunti interessanti ha finalmente visto la luce. L’impegnativo documentario è reperibile su youtube, ed ha visto insieme a Cristian operare altri due studenti: Dario Albert Bel e Stefano Mossa. Uno egli aspetti più intriganti di questo lavoro è che mentre Cristian risiede a Roma, Dario e Stefano vivono rispettivamente in Puglia ed in Sardegna. Un esempio pregevole di collaborazione nell’epoca del web. Considerando ovviamente i mezzi a disposizione, la complessità tecnica, e certamente il contesto di scuola secondaria, il risultato è senza dubbio pregevole.

Una buona scuola.



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