lunedì 7 novembre 2011

Criteri premiali nella scienza

Il titolo di questo post è un po' criptico, lo ammetto, e apparentemente foriero di un lungo e noioso intervento su questioni tecniche fra scienziati.

In realtà spero proprio di no!

Quello di cui invece volevo parlare è di uno di quegli eventi che sarebbe bene poter conoscere più ampiamente e che mostrano l'alto livello che la ricerca di base italiana ha raggiunto in realtà ormai da molti anni. A dire il vero esistono statistiche e studi che non lasciano certo dubbi a riguardo, magari un giorno ne parleremo. Pare però che la conoscenza di quanto la ricerca di base italiana sia uno dei punti di assoluta eccellenza nello scenario generale del paese sia progressivamente meno nota tanto più si sale nella scala gerarchica delle autorità nazionali. Con alcune lodevoli eccezioni, per fortuna.

Ma torniamo a noi.

A differenza di una diffusa opinione, ormai da qualche decennio, le modalità di finanziamento per la ricerca di base sono pressoché tutte di tipo premiale. Vale a dire che, periodicamente, di solito una volta l'anno, i ricercatori sono invitati a preparare dei programmi di ricerca creando dei gruppi più o meno ampi, e questi programmi sono poi sottoposti ad una valutazione da parte di altri scienziati, ed infine una classifica è stilata ed i finanziamenti sono dati ai primi classificati fino al termine delle disponibilità. Il processo, naturalmente, ha diversi punti che sarebbero meritori di discussione ma, nel complesso, funziona abbastanza bene. Il tempo necessario per la stesura di una domanda competitiva è veramente molto, tuttavia è probabilmente vero che questo sforzo poi genera idee, iniziative, ecc.
Casomai il problema è l'entità dei finanziamenti disponibili. Nel corso dell'ultimo decennio sono sempre andati diminuendo, ed ora il bando principale per gli astronomi dell'INAF, il cosiddetto PRIN (Programmi di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale), consta di 7-800mila euro per anno per un bacino potenziale di un migliaio di scienziati. Apparentemente sembrano grandi cifre, e certamente lo sono se pesate su scala personale, ma si pensi che rispetto anche al bilancio di un piccolo comune italiano sono autentici spiccioli, e che analoghi bandi di altri paesi europei a noi omologhi, rispetto al numero di scienziati coinvolti, sono da due a quattro volte superiori.
Per fortuna esistono anche altre fonti di finanziamento, tutte premiali. per progetti legati allo spazio esistono finanziamenti da parte dell'ASI, Agenzia Spaziale Italiana, e di importanza sempre crescente per la loro entità, finanziamenti provenienti dall'Unione Europea.

Anche in questo caso il meccanismo è sostanzialmente analogo, sempre di tipo premiale tramite un progetto di ricerca e più livelli di valutazione. Ovviamente però la competizione è molto più accanita, visto che ci si trova a dover competere con scienziati di tutta Europa. E' quindi con legittimo orgoglio che segnalo come pochi giorni fa un collega dell'Osservatorio Astronomico di Brera, Luigi Guzzo, ha ottenuto un cospicuo finanziamento, circa 1.7 milioni di euro per la durata di cinque anni, per la costituzione di un gruppo di ricerca con lo scopo scientifico di studiare, in generale, le problematiche legate all'energia oscura. Qui potete sentire la sua intervista sul sito media INF.

Naturalmente il merito è solo di Gigi, ma rimane comunque vero che la presenza nel contesto dell'Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF), di eccellenze riconosciute come quelle rappresentate dal nostro collega, è un chiaro sintomo di quale ricchezza intellettuale sia presente nei nostri istituti di ricerca e di quanto questa potrebbe essere preziosa per la nostra economia una maggiore valorizzazione di queste conoscenze.

Un tema complesso ed interessante su cui torneremo in futuro.


1 commento:

  1. Tanti auguri al collega Guzzo!! E tanti cari saluti a te e ai tuoi lettori... :)

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