venerdì 27 maggio 2016

Fumetti di scienza

Non so voi, ma da bimbo ed anche più cresciuto ho letto moltissimi fumetti. Di ogni genere. Dall'onnipresente Topolino  alle storie del Corriere dei Piccoli  piuttosto che Zagor (lo spirito con la scure!), e qualche volta da grandicello Nathan Never e Martin Mystére  Avendo avuto una numerosa colonia di cugini più grandi avevo fornitori di prim'ordine...

Da cresciuto i fumetti li ho visti solo occasionalmente, magari appunto qualche numero della (magnifica) produzione della Sergio Bonelli Editore, appunto Nathan Never ed altri. Per altro è abbastanza evidente come il linguaggio dei fumetti si sia evoluto ultimamente con diversi prodotti oggettivamente di pregio ed interessanti. 

Non è però dei fumetti in generale che desidero parlare, ci sono molti e ben più qualificati esperti nel settore, ma più limitatamente della relazione fra fumetti e scienza ma da un punto di vista del tutto parziale e personale. Accade infatti ogni tanto che in qualche fumetto si trattino temi scientifici, in gran parte dei casi in maniera del tutto fantasiosa o giocosa, e va benissimo, sia chiaro, ma occasionalmente invece abbiamo qualche riferimento più preciso. E qualche fumetto mi è rimasto in mente, magari per quel sottile gioco psicologico per cui qualcosa di poco rilevante in assoluto ti colpisce in determinato momenti per motivazioni che non sono mai veramente razionali. 

A dire il vero il primo esempio che mi viene in mente è preso dalla Settimana Enigmistica che, come recita il sottotitolo della rivista, dal 1932 è un passatempo sano ed economico. Alcuni anni fa mi ero imbattuto infatti in una curiosa vignetta per la serie del famigerato Cavalier Busillis che, come recita anche in questo caso la didascalia, "la sa lunga"...


Per uno che lavora presso la sede meratese dell'INAF / Osservatorio Astronomico di Brera, fa ovviamente un certo effetto scoprire che nella realtà i nostri più preziosi dati scientifici provengono da un traffico sottobosco mai dichiarato! In realtà mi sono sempre chiesto chi fosse l'autore di questa vignetta in quanto, usando l'espressione errata di "osservatorio di Merate", mi immagino possa trattarsi se non di un concittadino di qualcuno che vive non molto lontano.

Invece, non proprio di scienza, ma del fascino del cielo stellato senza dubbio si tratta, non posso certo esimersi dal citare il povero Charlie Brown, la vittima delle vittime del mondo del fumetto, quello che tutti nel proprio io una volta o l'altra hanno sentito vicino. La sorella maggiore di LinusLucy, ammettiamolo, è proprio irritante!

 

Ed invece molto più rispettoso, quasi professionale direi, è la citazione dei lampi di luce gamma, o gamma-ray burst, e delle stelle di Wolf-Rayet  da parte di Nathan Never. L'equipaggio di questa nave spaziale appare molto più professionale e convincente! Anche se questa faccenda di avere creato "un sole" è in effetti un pochino grossa...

 

Ma l'elenco della scienza o degli scienziati nei fumetti potrebbe essere potenzialmente lungo. Volendo si potrebbe citare l'inclusione di Margherita Hack come ospite nelle avventure della Pimpa, e magari ai frequenti "scienziati" con i loro telescopi o laboratori che immancabilmente assomigliano ad Albert Einstein, con tanto di baffetti e capelli bianchi arruffati.

Ed invece vado a concludere con una scoperta recentissima, con un collega astrofisico, musicista, e chissà quante altre cose, che ha cercato di utilizzare il suo indubbio talento di disegnatore di fumetti al servizio della divulgazione scientifica. Si tratta di Angelo Adamo, al momento dottorando ricerca presso l'Universita dell'Insubria, curatore di un notevole blog nel quale, oltre ad una miniera di informazioni e curiosità sulle sue poliedriche attività, troviamo anche una serie di vignette di argomento scientifico e di taglio divulgativo. Ce ne sono per tutti i gusti, quelle dedicate a spiegare cosa è un'eclisse di Sole, ad esempio, sono geniali. A me hanno colpito in maniera particolare inoltre quelle dedicate alla missione Euclid ed a come si è cercato di spiegare il concetto di oscillazioni barionico-acustiche, più note con l'abbreviazione "BAO" (da baryon-acoustic oscillations). 

      

La suggestione "bonelliana" del disegno (si può dire?) è evidente, e l'insieme mi pare di grande efficacia. Senza dubbio un mezzo divulgativo da esplorare con attenzione per il futuro.


Addendum!

L'onnipresente Luca Perri mi ha fatto notare l'esistenza di una notevole iniziativa della CNR Edizioni denominata Comics&Science, dedicata al rapporto fra scienza ed intrattenimento. Ringrazio allora Luca per la segnalazione.



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