sabato 29 ottobre 2011

Swift @ the Apple store

Tradotto dall'inglese gergale degli SMS, potrebbe voler dire "rapidi all'Apple store".

Ma naturalmente non è così. Swift in inglese vuol dire agile, rapido, ma è anche un tipo di rondone. E vedremo che tutti questi significati sono adeguati.

Swift infatti è in realtà un satellite scientifico dedicato allo studio dei lampi di luce gamma o, se preferite, gamma-ray burst (GRB). Si tratta di una delle missioni scientifiche di maggiore successo degli ultimi anni, Swift è stato lanciato nel 2004 ed è tutt'ora operativo. Ed è basato su una tecnologia molto sofisticata che rende il satellite, coi suoi tre telescopi, capace di puntare ad una nuova sorgente, un GRB per esempio, in maniera del tutto automatica in circa un minuto. Uno strumento quindi pensato per osservare sorgenti transienti, rapidamente variabili, con la massima efficenza trasmettendo a terra, nel contempo, le coordinate ed altre informazioni sulla sorgente osservata. Con un po' di fantasia, Swift in volo potrebbe ricordare un rondone, con il tipico movimento a scatti per seguire gli insetti in volo!

Oltre a questo, farà anche piacere sapere che la missione è frutto di una collaborazione tri-nazionale, Stati Uniti, Regno Unito e Italia. In un momento di grande difficoltà del paese, se non altro, motivi di legittimo orgoglio ancora ci sono.

Per chi volesse saperne di più sui GRB e Swift qui potete trovar diverso materiale su cui sono sate basate conferenze divulgative nel corso degli anni da parte mia, e dei colleghi Gabriele Ghisellini e Daniele Malesani.

A proposito, cosa centra quindi Swift con l'Apple store? Accade infatti che recentemente è stata sviluppata un'applicazione, o App, per i prodotti Apple (iPod, iPhone, ecc.) che permette di conoscere in tempo reale cosa sta facendo il satellite, dove si trova, ecc. E nel caso un nuovo GRB è osservato si viene avvertiti ed è possibile conoscere in tempo reale caratteristiche dell'evento, come posizione, flusso, ecc. La si può trovare cercando "Nasa Swift" o scaricandola qui!

Si tratta del lavoro di uno studente italiano dell'Università di Trento, Giacomo Saccardo. Un'idea eccellente! E congratulazioni a Giacomo.




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