Ed ecco, come promesso, il primo "report" di Cristina!
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La cupola del NOT |
Oggi inizia finalmente la mia breve avventura, che mi sta portando in cima alla montagna dell'isola di Santa Cruz de la Palma, ad osservare il cielo da uno dei grandi telescopi mondiali, il Nordic Optical Telescope (NOT).
Mentre aspetto l'aereo che mi condurrà a La Palma, mi viene da pensare a quando per la prima volta mi è balenata nella mente l'idea di studiare fisica per imparare tutto il possibile sulle stelle e su tutti gli oggetti che popolano il cielo. Avevo solo 17 anni ed ero rimasta completamente affascinata da un professore, che poi sarebbe diventato un mio professore universitario, che raccontava a noi studenti come ha avuto origine l'Universo. Non che il cielo stellato non avesse avuto prima di allora alcuna attrattiva su di me (e su chi non ne ha?!)... Ma quella è stata senza dubbio una svolta significativa per me: passare da ammirare qualcosa di bello, le stelle, al chiedersi perché sia lì, cosa faccia, come funzioni. Penso che, in fondo, sia questa la prima mossa di un uomo (e di una donna) di scienza: chiedersi il perché di ciò che lo colpisce, e andare a fondo di quella cosa fino a sviscerarla del tutto. Posso assicurare che questo non toglie nulla al romanticismo e alle emozioni che si provano quando, nelle notti serene, si alza la testa verso l'alto e ci si lascia rapire dalla sensazione di infinito che una bellezza simile inevitabilmente suscita. Così, non senza timori,
ho iniziato a studiare Fisica, e poi Astrofisica, fino alla laurea (pochi mesi fa).
Al primo anno di Università ho avuto la grande occasione di utilizzare un telescopio per la prima volta. Si trattava di un piccolo telescopio che mi era stato regalato in onore della mia passione per le stelle, un rifrattore di 10 centimetri di diametro che di per sé non è in grado di mostrare chissà che... Ma immaginate che emozione grande sia stata per me osservare per la prima volta Giove e i suoi satelliti, Saturno e i suoi anelli, la Luna con i suoi crateri, l'alone verdastro che denota la presenza della nebulosa di Orione!
Per la prima volta, quello che studiavo era vero, davanti ai miei occhi! All'ora non avrei mai immaginato che avrei potuto arrivare dove sono oggi, ad osservare con un telescopio di 2 metri, a prendere dati su sorgenti molto più esotiche rispetto ai pianeti del sistema solare: buchi neri supermassicci al centro di galassie attive!
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Un'altra magnifica immagine del NOT |
Con questo spirito attendo le osservazioni di domani: una grande attesa, che in fondo è iniziata tanti anni fa. Sarà certamente qualcosa di nuovo e stimolante per me, appena uscita dall'Università e abituata a lavorare su dati che qualcuno di più esperto di me ha avuto la fortuna di andare a prendere.
Ora mi fermo, aspettando di poter fornire qualche dettaglio in più domani, dopo essere stata al NOT! A domani!
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