venerdì 10 agosto 2012

Cosa fanno gli astronomi?

Di solito questa domanda, fatidica, arriva durante le serate divulgative quando l'ambiente si è rilassato a sufficienza e si è creata, per così dire, una certa familiarità.

In realtà, come per tutte le attività di ricerca di base, è oggettivamente non semplice da comprendere come possa svolgersi la giornata "tipo" di un astrofisico. Di sicuro la quotidianità non assomiglia affatto a quella suggerita da alcuni stereotipi letterari o cinematografi. Non passiamo le giornate alle prese con i più grandi dilemmi dell'umanità, non abbiamo comunicazioni segrete con alieni, non siamo circondati da macchinari segreti di cui solo pochi eletti sono a conoscenza... e, comunque, se così fosse, non posso dirlo!

Ma, in realtà, quello che veramente colpisce il grande pubblico è scoprire che anche la più solida delle aspettative viene delusa. Gli astronomi, normalmente, non lavorano la notte... 

Il punto, ovviamente, è che le attività osservative sono certamente parte della vita di un astronomo, così come le attività di laboratorio lo sono di un fisico di altri settori. Solo che l'immagine ideale e anche un po' romantica dell'astronomo che ogni notte prende il suo telescopio e scruta il cielo alla ricerca dell'inaspettato ha senza  dubbio il suo fascino, ma è sbagliata... E per molti appassionati il comprendere come un astronomo professionista non sia una specie di astrofilo evoluto, che abbia cioè la fortuna ed il privilegio di poter fare per lavoro quello che molti fanno strappando con fatica tempo alla professione e alla famiglia, è  un po' sconcertante.

E quindi, la domanda, ma se non osservate, cosa fate?

E quindi da capo. A parlare di progetti di ricerca, di lento, quasi noioso a volte, accumulare di dati. Ma anche di lavoro di gruppo stimolante, di internazionalità. Ed anche, quasi a sorpresa, di osservazioni!

Sebbene lontana dalle aspettative dell'immaginario del grande pubblico le attività osservative, specialmente per chi lavora con strumentazioni ottiche, presentano ancora aspetti di grande fascino. Oggi come in passato, per esempio, i migliori osservatori sono posti in luoghi magnifici, ed oggi anche remoti e spesso esotici. Inoltre il concentrato di tecnologia e di competenze di una moderna struttura osservativa non è poi una realtà lontanissima dalla visione cinematografica che a volte colpisce il grande pubblico.

Alcuni dei telescopi di La Silla con la grande struttura del 3.6m al centro
Per cui, per venire incontro alle continue domande che gli appassionati rivolgono, ho deciso che proverò a descrivere come avviene una "missione osservativa" tipo, e questo sfruttando l'occasione di un viaggio in Cile che sto per cominciare domenica verso l'osservatorio dell'ESO di La Silla
Non è una pura missione osservativa, in realtà io e diversi colleghi degli osservatori di Milano, Roma e TNG saremo impegnati in un aggiornamento importante di un piccolo ma avanzato telescopio robotico di cui abbiamo già parlato in altre occasioni

Si tratta di REM, riportato anche nell'immagine qui sotto. Nel corso della missione, quindi, vedremo in diretta "dove vanno gli astronomi", come organizzano le osservazioni e le attività correlate, e già che ci siamo vedremo anche un po' di "vita di osservatorio". 

Il telescopio robotico REM

Ma non voglio anticipare troppo. Vedremo passo per passo cosa accade...

A domenica!


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