martedì 14 agosto 2012

La Silla

Taxi alle 8:30 dalla guesthouse. Quindi c'è anche il tempo di fare una buona colazione senza svegliarsi troppo presto. E quindi di nuovo nel traffico della capitale per una buona ora verso l'aeroporto. In compenso all'aeroporto non c'è fila particolare ed in breve siamo di nuovo in volo verso La Serena. Il tragitto è paragonabile ad un Milano-Roma, con però il magnifico panorama della costa oceanica a sinistra ed il terreno sempre più brullo e desertico mano a mano che si sale verso nord. Poco prima di atterrare un occhio attento può scorgere in lontananza verso l'interno le cupole dell'osservatorio americano del Cerro Tololo con il telescopio Gemini-South.

A La Serena purtroppo il cielo è di nuovo coperto, anche se la temperatura comincia ad essere molto più gradevole. La macchina ESO ci aspetta e quindi ci muoviamo verso l'interno. In realtà, per una buona parte del tragitto, costeggiamo la costa lasciando alle spalle l'ampia baia sabbiosa di La Serena e Coquimbo, ed il Pacifico ci regala alcuni scorci suggestivi mentre le colline e montagne dell'interno assumono la tipica colorazione bruna di queste zone.

Tipico panorama lungo il tragitto verso La Silla
La zona tecnicamente non è ancora definita deserto, siamo intorno ai confini sud del deserto di Atacama vero e proprio. In effetti la vegetazione stentata, e tipica delle zone aride, è però ampiamente presente. Ci sono anche diversi cactus con la curiosa forma a candelabro. Nel complesso ricorda abbastanza il panorama di alcuni film western, o magari il teatro delle sfortunate imprese di Wile Coyote...

A dire il vero, il viaggio dura più del previsto. Lungo la strada infatti abbiamo il "piacere" di incontrare un trasporto eccezionale che occupa tutta l'ampia carreggiata. Una specie di enorme pignone. In pratica per un'oretta ce lo teniamo davanti fino a quando ci è possibile superarlo e ritroviamo, finalmente, la strada libera.

La caretera panamericana
E' abbastanza interessante comunque vedere come anno dopo anno si "popola" quest'area desertica, lungo il tragitto incontriamo persino una centrale eolica in costruzione. La ricerca di infrastrutture moderne del Cile è decisamente impressionante.

In ogni dopo circa 2 ore di viaggio è possibile vedere la sella montana, "la silla" appunto, su cui è adagiato l'osservatorio anche se siamo, in linea d'aria, ancora a diverse decine di chilometri di distanza. E' decisamente una visione magnifica, anche per i non astronomi.

Pur avendo ormai ho perso il conto delle volte che sono salito a questo osservatorio rimane sempre un piacere tornarci. Più che in tutti gli altri che mi è capitato di poter visitare. In un certo senso comunica un'aria di familiarità. Appena arrivati infatti incontriamo alcuni tecnici cileni ed è un po' come salutare vecchi amici. 

In ogni caso una volta assegnata la stanza e goduto di un buon pranzo siamo pronti per cominciare. Ma di questo parleremo la prossima puntata! Per il momento concludo con la visione dalla mia finestra...

Panorama verso est dalla mia stanza. In basso l'infermeria dell'osservatorio


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